Anche questa settimana la cronaca europea è condizionata da quanto accade ai confini orientali dell'Unione. La guerra in Ucraina entrata nel terzo anno, la morte in carcere di Navalny ed il suo funerale a Mosca. Macron ipotizza un ruolo di terra per le forze nato e fa marcia indietro, Putin evoca il nucleare "che non andrebbe mai usato". Tra picchi retorici e nuovi bombardamenti Ursula von der Leyen lega il suo futuro politico alla guida della commissione alla trasformazione della capacità industriale europea in materia di Difesa. Intanto Bruxelles e il governo di Varsavia - a guida Tusk - firmano la pace dopo anni di tensioni: la Commissione adotta due atti giuridici preludio ad accedere a 137 miliardi di fondi Ue congelati. E ancora si torna a parlare di diritto di aborto: la Francia lo inserisce in Costituzione mentre in Portogallo il tema irrompe nella campagna elettorale.
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