"Nel lontano 1991 è stata pensata la legge 125 che aveva un nome forte: Azioni positive per le donne. All’articolo 1 questa legge, in particolare al punto E parla di pari responsabilità familiari e professionali. Provo a dirla così: le donne dovrebbero, devono, imparare a regalare agli uomini il piacere nelle relazioni, nei lavori di cura, ad essere gratificati in tutto ciò che è un grande lavoro economico, ma purtroppo gratuito. E gli uomini devono, dovrebbero, imparare a regalare alle donne un po’ di carriera professionale, un po’ di guadagno aggiuntivo, un po’ di part-time per la famiglia, un po’ di altre cose che possano fare. Dobbiamo imparare tutti a condividere le pari responsabilità familiari e professionali. L’articolo 1 di quella legge, che è quella che ha inventato anche la consigliera di parità, che ha inventato anche tante altre cose: sono passati 31 anni e non la stiamo ancora applicando. Proviamo a farlo. Pensplan Centrum si sta sforzando molto per far capire che la pensione complementare serve. L’iniziativa, per esempio, di poter già versare dei contributi anche per i figli e iniziare già un piccolo montante contributivo – questo lo dico da INPS – anche per i più giovani e giovanissimi è una scuola, una scuola di vita. Peterlini prima ha detto e anche Buonerba, che abbiamo avuto tanti nemici all’inizio. Per quella firma del 6 di agosto 1996 è vero che ho firmato - perché all’epoca ero segretaria generale di uno dei sindacati di queste due province – abbiamo fatto fatica per far capire che volevamo un fondo territoriale. Eravamo convinti di farcela. Quell’articolo 6 dello Statuto di autonomia noi lo potevamo utilizzare in modo vero a favore di tutti e ovviamente di tutte. Forse questo dobbiamo ancora perfezionarlo."
Maria Luisa Gnecchi
Vice Presidente INPS