conservati un pezzo di torta
L’amore non è un posto sicuro per tutti.Ci è sempre stato raccontato e dipinto come unqualcosa di magico, che varca la soglia della nostra vita con il solo intento di renderla migliore di come l’ha trovata, eppure sono in molti a sostenere di funzionare meglio da soli.Quando non amano qualcuno, riescono a portare avanti i propri progetti, ad essere più sereni, leggeri. Perché?Perché quando amano qualcuno la loro testa diventa all’improvviso una macchina angosciante, capace di sfornare paure e insicurezze di continuo, e tutta l’energia che si ha a disposizione finisce per essere dedicata all’altra persona o a tenere in piedi il rapporto.Questo è il motivo per il quale, in molti, scelgono di chiudere all’amore le porte della propria vita, pensando che l’amore non sia fatto per loro e che come non sono in grado di darlo, se non annullando completamente se stessi, non sono neanche in grado di riceverlo, senza sentirsi in debito o senza la paura che un giorno tutto gli venga chiesto indietro.Non c’è nulla di cui vergognarsi perché non tutti abbiamo lo stesso passato e non tutti abbiamo avuto la fortuna di fare esperienza di un amore sicuro, stabile, e che non ci chiedesse di annullarci completamente per l’altro.Se cosi è stato, quello che adesso ti porta a perderti completamente in un’altra persona è un automatismo, un’abitudine, uno strumento di difesa contro, indipendentemente da chi hai di fronte, forse la tua paura dell’abbandono, o la tua paura di litigare perché litigare è rabbia e urla, o perché sei solo abituato a prenderti cura degli altri, quindi ti dai, completamente, anche a costo di rimanere a stomaco vuoto.Non voglio proporre soluzioni ad un percorso estremamente personale, però quello che può fare questo episodio è compagnia se hai sentito tue queste parole ed essere un invito a rivalutare quanto di te stai dando agli altri, anche alle persone che ami.Ricordati di conservare un pezzo di torta anche per te.
lasciarsi andare
"forse non sono tutto ciò che avevo immaginato su di me, ma perlomeno sono io."questo è un pensiero che ho maturato recentemente e che mi ha permesso di mollare il freno, aprire i rubinetti, e lasciare che quello che sono scorra per una volta liberamente.sono sempre stata una persona attenta ad essere impeccabile e perfetta, in ogni situazione, sia con gli altri che con me stessa, e ciò mi ha caricato di aspettative irraggiungibili.non ho mai voluto che qualcuno mi vedesse fragile, impreparata o troppo fuori dalle righe, motivo per il quale poi mi sono ritrovata spesso a chiedermi "ho raccontato troppo di me?" "mi sarò messa in imbarazzo?" "avrò ferito qualcuno?" "sarò stata troppo fastidiosa?" "questa cosa non è da me", ogni qualvolta ho pensato poco e mi sono connessa con cò che mi stava attorno.è difficile uscire dal "personaggio" che ogni singola esperienza della nostra vita ha contributo a costruire, sopratutto se l'amore e l'accettazione degli altri la si è ricevuta essendo sempre composti e perfetti.spesso persone che ci hanno sempre voluto bene ci hanno caricato di aspettative che ad un certo punto ci sono diventate strette, le insicurezze di altre persone invece ci hanno limitato.lasciarsi andare è il primo gesto d'amore per liberare se stessi, scoprirsi e iniziare a scegliere.è un episodio molto vulnerabile ma cercherò di combattere l'idea di eliminarlo per non venir meno a tutto ciò che ho scritto!vi voglio bene, buon ascolto xo
la tua bussola è crederti capace
“rispetto all’epoca che ci ha preceduto siamo molto più liberi di scegliere per noi stessi. non tendiamo più a fidarci ciecamente di una tradizione o di ciò che ci circonda e non esiste più un codice di regole o una struttura che ci risparmi la sfida delle decisioni personali.“ - Nathaniel Branden, "i sei pilastri dell'autostima"in un mondo che muta di continuo e in cui le scelte sembrano essere illimitate è importante avere una bussola per sapersi orientare e questa bussola è credersi capaci di scegliere.spesso si ha la sensazione di sentirsi poco adeguati al mondo che ci circonda o troppo stupidi per affrontarlo, sopratutto quando ci si rende conto di star diventando adulti e di essere diventati una propria responsabilità. in questo episodio affrontiamo insieme l'autostima ma sotto una veste diversa ed ha le vesti di quella persona, almeno tutti ne conosciamo una, di cui ti fidi e con cui ti senti al sicuro nell'affrontare anche la situazione più difficile. è una sensazione unica nel suo genere stare nella stessa stanza con una persona così ma è una sensazione che si può imparare a sentire anche in compagnia di se stessi. autostima è senso di protezione e sicurezza tra le braccia di se stessi perché ci si crede capaci di affrontare una situazione, tirarsi fuori da un guaio, prendersi cura di sé.è anche riconoscere il proprio diritto di esistere, che banalmente non significa altro che avere la capacità di esternare un proprio bisogno, senza aver paura di disturbare, così come difendere sé stessi ogni qual volta lo si ritiene necessario. costruire la propria autostima è costruire la propria bussola per potersi orientare anche nel caos più totale.ep su yt: comeuscirnevivi.it/ep42
si, hai il diritto di rimanerci male
Se sei moooooooolto sensibile, siamo in due.Per persone come noi non è così difficile rimanerci male per qualsiasi cosa, ma sai cosa invece è molto difficile? accettare e permettere a noi stessi di rimanerci male e basta. Senza dover sminuire e ridurre tutto in un boccone velocissimo da mandare giù, il prima possibile e senza neanche darsi il tempo di masticare. Tutto deve passare in fretta ma da dove nasce tutta questa fretta? forse dal voler evitare di stare troppo a lungo con sensazioni spiacevoli, dal voler evitare che la nostra reazione sia percepita come un peso da dare agli altri o dal voler evitare a tutti i costi di sentirsi troppo deboli e incapaci di affrontare il minimo incoveniente. Bisogna anche trovare sempre una spiegazione logica al proprio stato d’animo giusto? tutto per non sentire adesso e per prepararsi a non sentire in futuro.Poi esplodi un martedì pomeriggio qualsiasi e ti chiedi perché.
ritrovare la propria scintilla
Disorientati e confusi attendiamo di capire cosa fare nella nostra vita, che strada imboccare, e intanto gli anni passano e ci sente indietro. Farcela entro i 30 anni, avere l'esigenza di esprimersi ma non sapere come, perdere l'entusiasmo nel fare ciò che ci appassiona perché il motivo per il quale abbiamo iniziato lascia il posto al farlo sempre meglio, al farlo in maniera perfetta, tutto per sentirsi all'altezza e non sentirsi di recitare un ruolo.Per non parlare di quando ti accorgi che non ti piacciono più le stesse cose, anzi non ti piace niente, che fai? Tra i miei consigli c'è quello di iniziare a dire sì a cose nuove, anche se lontane da ciò che pensiamo faccia per noi o abbia futuro, e di non farsi spaventare dall'idea che c'è chi lo fa da più tempo di te e quindi iniziare ora è stupido; so benissimo che pensi sia stupido avvicinarsi a qualcosa che ti è passato davanti un milione di volte e non hai mai calcolato perché ciò significherebbe che stai fingendo o stai disperatamente trovando qualcosa che ti appassioni o ti appartenga, ma se ancora non ti sei trovato in posti che già conosci forse è perché stai dietro a cose che ora senti siano troppo diverse da te. Io sono in prima linea comunque, ed è il motivo per il quale mi sono assentata per un pò.Ho più domande che risposte ma possiamo trovarle assieme.