La vita di Jane Austen fu pressoché priva di grossi sconvolgimenti, quando il padre lasciò la curazia e Jane, insieme alla madre e alla sorella, si trovò priva di una casa intervenne uno dei fratelli e tutti i maschi, nel merito delle proprie possibilità, assistettero le donne della famiglia; eppure i suoi personaggi affrontano le più svariate peripezie descritte con cognizione di causa. Jane, in apparenza, aveva anche una scarsa conoscenza dei “fatti della vita”, ma quasi tutti i suoi romanzi smentiscono questa convinzione. In “Mansfield Park” si toccano, più che in altre opere argomenti quali lo schiavismo, il divorzio e l’adulterio. In “Persuasione” si parla a lungo di perdono, rimorso, influenzabilità e fedeltà. Gli ultimi due romanzi di Jane sono un concentrato di morale, nel senso migliore del termine, e un invito a riflettere sulle proprie scelte e sulle loro conseguenze.
Jane Austen, col tempo, è diventata anche un personaggio su cui scherzare, come nel secondo episodio della seconda stagione di Good Omens:
Se avete perso la puntata precedente della serie su Jane Austen la potete trovare qui: Jane Austen – prima parte.
Fonti bibliograficheLa sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.
Immagine di copertina Ritratto di Jane Austen basato su uno della sorella Cassandra (vedere la copertina dell’episodio precedente). Duyckinick, Evert A. Portrait Gallery of Eminent Men and Women in Europe and America. New York: Johnson, Wilson & Company, 1873.
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